foto di Doriano Brunel, per gentile concessione

Bellissima

La val di Fassa è bellissima. Lo è nei boschi, nelle acque fresche, nelle praterie d'alta montagna, nelle singole pietre che insieme compongono la corona che la custodisce. Lo è anche nei colori e nelle sfumature della sua roccia. Si pensa subito all'enrosadira, ma il bianco, il bianco raccontato nelle leggende dei Monti Pallidi, quel bianco altero che si fa vedere solo raramente e solo per pochi attimi, chi non lascia senza fiato?

Tutti amano la terra in cui sono nati, in tutti gli angoli del mondo, è normale. Per la val di Fassa è diverso. C'è qualcosa di più. Lei è unanimemente considerata una bellezza. È menzionata nei libri di viaggio fra le dieci cose da vedere (lei o una delle sue sorelle attorno al Sella), almeno una volta nella vita. A noi, la nostra valle sembra perfetta, più bella delle altre, per noi non ha rivali.

Come una bellissima donna è bello immaginarla nuda, senza l'intervento dell'uomo, senza gli errori commessi nell'ultimo secolo, per la fretta e la voglia di dimenticare un passato di miserie e di stenti, di migrazioni e carestie. Nuda è stupenda. E non invecchia mai, o perlomeno molto lentamente.

Le sue rocce sono delicate e danno cenni, lievissimi, di decadenza. D'altra parte, giovane è stata anche lei. Milioni di anni fa. Una bellissima laguna corallina.

Il paradiso terrestre esiste ma se l'uomo arriva, l'incanto si spezza. Di ciò che hanno visto i primi, rimane, per tutte le vite che hanno attraversato il suo tempo, una grande nostalgia. Altro non raccontano, se non questo canto d'amore iniziale, i miti delle origini della gente di questa valle. Racconti ormai evanescenti, che pochi serbano in cuore.

Di un tempo rimane una lingua amata e bistrattata, curata e sbeffeggiata. Chissà quale sarà il suo destino. Perduta, s'inizierà una nuova era. Ritrovata, faremo l'origine felice come una madre che vede i suoi figli, maturi e sicuri, varcare per sempre la soglia di casa. Da lei saranno benedetti.

Siamo in attesa di un futuro che deciderà di noi e della valle. Dipenderà da tutti noi, forse da pochi, forse solo dal caso, chissà. Noi, per il momento, continuiamo ad amarla col nostro amore difettoso, immaturo, genuino e sincero.

(testo d'apertura del volume "Amor de fornejela. Storie e ricette di Fassa", scritto insieme a Stefano Ghetta e Doriano Brunel. Anno 2017.

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